il Decibel

Il decibel (simbolo ) è la decima parte del bel (simbolo B): 10 ㏈ = 1 B ed è un'unità di misura logaritmica del rapporto fra due grandezze omogenee (di potenze). Il valore ottenuto da un logaritmo è per definizione un numero puro (adimensionale), ma vi può essere associata un'unità di misura per indicare la base del logaritmo utilizzato. 

Normalmente, si usano i decibel in elettronicaacusticachimica e in generale in tutti i campi in cui è necessario calcolare prodotti e rapporti fra numeri aventi ordini di grandezza molto diversi; calcolando con i decibel, infatti, moltiplicazioni e divisioni si trasformano in addizioni e sottrazioni, semplificando molto i calcoli. Inoltre il logaritmo comprime le scale numeriche, rendendo le distanze fra numeri da parecchi ordini di grandezza a poche decine. Infine, campi come l'acustica e la chimica trattano grandezze che spesso sono intrinsecamente logaritmiche nei loro effetti.

  • La dinamica di un segnale viene espressa in decibel, dal rapporto fra l'ampiezza massima e quella minima che assume lungo l'arco della sua durata.
  • L'attenuazione di un qualsiasi circuito elettrico o linea di trasmissione si esprime in decibel, assumendo ovviamente un valore negativo. Anzi, fu proprio per misurare l'attenuazione per miglio delle linee telefoniche che il bel.

Il decibel

Il decibel (dB) è un’unità di misura inizialmente utilizzata in acustica per misurare l’intensità del suono (dal nome dell’inventore Alexander Graham Bell). Ad oggi essa è largamente utilizzata nel campo delle telecomunicazioni, in elettronica, chimica e in generale in tutti i campi in cui è necessario calcolare prodotti e rapporti fra numeri aventi ordini di grandezza molto diversi; infatti, moltiplicazioni e divisioni con i decibel si trasformano, per le proprietà dei logaritmi, in addizioni e sottrazioni, semplificando molto i calcoli. Inoltre il logaritmo comprime le scale numeriche, rendendo le distanze fra numeri da parecchi ordini di grandezza a poche decine. È difficile effettuare misurare sul suono in W, in W/m2, in Pa in funzione rispettivamente della potenza, dell'intensità, della pressione acustica. Per esempio la pressione sonora varia entro un intervallo compreso fra 20 microPa, soglia d'udibilità, a 63,2 Pa, soglia del dolore, con un'escursione avente il valore di 106. Per ridurre questo intervallo, si è pensato di adottare misurazioni di tipo relativo anziché di tipo assoluto, prendendo come riferimento il minimo valore udibile e partendo da esso per compiere le misurazioni. Si è poi scoperto come la relazione che lega la sensazione sonora al fenomeno che l'ha generata sia di tipo esponenziale e non lineare: si è riscontrato che raddoppiando la pressione emessa da una sorgente, non segue un raddoppio della sensazione sonora, ma si ha un aumento maggiore. Da queste considerazioni, nasce una misurazione di tipo logaritmico: il decibel.

Il decibel (simbolo dB) è la decima parte del bel (simbolo B): 10 dB = 1 B ed è il logaritmo del rapporto fra due grandezze omogenee (es. due potenze, due pressioni, due potenziali elettrici). Il bel è ormai caduto in disuso, ma rimane la grandezza di origine da cui il decibel deriva.

Un rapporto misurato in bel si definisce come il logaritmo in base 10 del rapporto stesso:

in decibel

Possiamo quindi dire che il rapporto fra una tonnellata e un chilogrammo è 3 bel, o 30 decibel in quanto

In fisica e in ingegneria, spesso si assume che i rapporti in dB calcolati siano sempre relativi a energie o potenze, anche se si vogliono calcolare rapporti tra altre grandezze da cui energie e potenze dipendono in modo non lineare, come tensioni e correnti. Questo introduce nei calcoli un fattore 20 in quanto essendo la potenza W proporzionale al quadrato per esempio della tensione V, sfruttando le proprietà dei logaritmi si ricava:

 

Analogamente, in acustica, si definisce il livello di intensità acustica (Intensity Level, IL) come rapporto in dB fra il flusso di energia I e il flusso I0 della soglia di udibilità, pari a 10−12 W/m2

e il livello di pressione sonora viene definito invece come

che non è il rapporto in dB fra la pressione sonora p e la pressione sonora corrispondente alla soglia di udibilità p0, ma fra i corrispondenti flussi di energia.

Spesso, si sceglie di misurare grandezze (tensioni, potenze ecc.) direttamente in decibel, ovvero riferendo la grandezza alla sua unità di misura. Usando la definizione bisogna quindi scegliere per n2 un valore unitario appropriato, ad esempio 1 V per la tensione, specificando nel simbolo adimensionale del dB l'unità di misura: decibel-volt (dBV), decibel-watt (dBW) e calcolando il rapporto in dB fra la grandezza misurata e quella di riferimento: per esempio, una tensione di 220 volt equivale a (con tensione di riferimento 1 V) 

Esempio con le onde sonore

L'intensità del suono si quantifica in base al livello di pressione sonora. L'unità di misura è il decibel, abbreviato dB. 

Tutti i rumori che percepiamo sono delle vibrazioni della pressione atmosferica che si propagano sul nostro timpano. In rapporto all'energia con cui le vibrazioni si espandono, cioè la pressione con cui il suono si propaga sul timpano, questo viene da noi percepito come forte o debole. Anche la distanza tra la fonte sonora e l’orecchio influenza l’intensità con cui percepiamo un suono: più è vicino e più lo percepiamo come fastidioso. 

Il tono più debole che il nostro orecchio è in grado di percepire è 0 dB. Considerata l’ampia gamma dei suoni, è stata introdotta questa scala logaritmica, la cui unità è, appunto, il decibel. Si tratta di una scala che segue regole matematiche a volte incomprensibili ai non specialisti: per esempio un raddoppio d'intensità si traduce in un aumento di 3 dB, mentre un aumento di 10 dB significa che l'intensità si è moltiplicata di 10 volte.


Ultime modifiche: lunedì, 29 aprile 2024, 09:53